
Dentro la nostalgia era sempre contento, perché tutto era già successo e non doveva avere paura di niente. Per essere felici sarebbe bastato non uscire mai da quel posto di cui lui aveva le chiavi. La felicità, si diceva camminando sui suoi tappeti rossi e guardando fuori dalle finestre, era chiudere a chiave le cose belle che erano successe. Diventare grande con le cose che aveva vissuto, e poi non vivere più. Quando lo pensava, il bambino accarezzava il suo dolore e si sentiva veramente felice. E tra tutte le cose, quella era la più triste. da "Un bene al mondo" di Andrea Bajani edito da Einaudi
2008-2018. Goodbye Fredonia.

I trasporti non ce la fanno. Dicono che si guadagni dai biglietti... Ma quanto costa un biglietto dei mezzi pubblici? Troppo. Troppo per un territorio che affonda le sue radici nell’automobile. Troppo per una linea metropolitana progettata a inizio novecento e realizzata un secolo dopo. Troppo come il ritardo dei mezzi. Troppo per dei mezzi sgangherati e pericolosi. Troppo per l’inciviltà che regna a bordo dei mezzi. Troppo per offendere i disabili. Troppo per i giovani. Troppo per i vecchi. Troppo per prendere, nell’ordine: un tram, un bus, una metro e un’altro bus per andare al lavoro. Troppo per prendere, nell’ordine: un bus, una metro, un’altro bus e un tram per tornare dal lavoro. Troppo per sorbirsi la pioggia e la luce dei neon in Torino tornando dal lavoro. Troppo per nulla. No! Troppo poco. Troppo poco per un’ amministrazione rapace. Troppo poco per un governo incapace. Troppo poco per cinquemila e rotti lavoratori. Troppo poco per essere puntuali. troppo poco per riparare un tram con un cacciavite e una brugola. Troppo poco per ripulire l’inciviltà. Troppo poco per assumere. troppo poco per rispettare. Troppo poco per guidare otto ore le stesse linee. Troppo poco per gliinsulti. Troppo poco per vivere sotto un neon. Troppo poco per respirare il cemento. Troppo poco per tutto. Troppo se lo paghi. Troppo poco se non lo paghi. “Siamo sotto organico.” Questo è il mantra ripetuto all’interno dei depositi Gtt, esclamato a denti stretti. Ci si muove frettolosamente attraverso le campate dei depositi, attraversando la spessa coltre di monossido di carbonio. Scivolando sulla sabbia lasciata dai tram. Ripetendo ripetutamente gli stessi gesti e le stesse mansioni. Giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, tic tac tic tac tic tac, ripetendo ossequiosamente le procedure di sicurezza e di manutenzione. Questo è un lavoro duro e monotono. “Gli stipendi son sempre arrivati puntuali e una vita ce la siamo fatta”. “Pettinati che ti fotografa”. Esclama Mauro non appena chiedo a Orlando se posso ritrarlo. È importante apparire bene. È importante nella propria azienda. È importante se tieni alla tua azienda. Orlando è calvo. Mauro e Orlando tengono molto alla propria azienda e ancora di più alle loro vetture. Sì, loro o almeno così credono. Le conoscono tutte le 28, le 5000 o i 33, come se fossero figlie loro, sanno ripararle con un cacciavite e una brugola. Sanno adattare pezzi e personalità alle necessità. Sanno che l’azienda gli appartiene. Sanno di essere dei monumenti. Mauro e Orlando sanno che appartenenza vuol dire avere gli altri dentro di se. Mauro e Orlando non vogliono essere dei numeri.
2018. Tic Tac Toe

A Torino C’erano le scimmie Difficile da credere Soggiornavano in gabbie di cemento Digrignando i denti Strette come il morso di un coccodrillo Con un felino, un pinguino accaldato e un pesce tonto Viviamo nella natura O così raccontiamo Ma alla natura non si comanda e un giorno torneranno Il lupo e la tigre E le loro fauci ruggiranno Riempiendo il nostro vuoto ed esausto Sporco silenzio.
2016 _C'erano le scimmie

2004-2018
2018. Escluso il cane

Molte persone osservano con meraviglia e stupore l'infinita varietà dei volti umani e si chiedono dove, e se, sulla terra esiste un altro uguale a loro.
Sir Thomas Browne, Religio Medici 1642
2017. Le 1001 facce